Typewriter Art: una storia nascosta di arte e tipografia
La macchina da scrivere, nonostante i primi prototipi risalissero già alla seconda metà del 1500, fu commercializzata ufficialmente solo nel 1870 col primo modello, la famosa Hansen Writing Ball (usata anche, sembra, dal filosofo Friedrich W. Nietzsche). La standardizzazione della macchina avvenne intorno alla seconda decade del 1900, per arrivare pian piano fino alle versioni (meccaniche o elettroniche) che sappiamo riconoscere anche oggi – nonostante, con l'avvento dell'era digitale, le macchine da scrivere siano ormai un oggetto vintage buono per musei, collezionisti hipster e scrittori vecchia scuola.
Esiste tuttavia un mondo relativamente sommerso di artisti che, già dalla fine del 1800, producevano opere d'arte usando esclusivamente la macchina da scrivere. Geometrie di lettere e caratteri che si inseguivano sul foglio, per produrre forme astratte o reali: la tipografia diventava anche arte visiva, non più semplice veicolo di contenuto.
C'è un libro fresco di stampa che racconta tutto questo: Typewriter Art: A Modern Anthology di Barrie Tullett (£19.95). L'autore – un designer freelance e docente di Graphic Design alla School of Art and Design di Lincoln (in Gran Bretagna) – raccoglie nel testo le migliori opere: a partire da quel primo capolavoro di typewriter art, la farfalla di Flora F. F. Stacey (1898), fino ai moderni lavori di Keira Rathbone.