Cultura, umanità, relazione.
Lavoriamo in un grande spazio condiviso, abitato da amanti del caffé e fan delle tisane, cultori di Star Wars e lettori accaniti. C’è un musicista mancato, un amante del vino (più d’uno, a dire il vero), una pasticcera d’occasione, una ginnasta. Due di noi hanno chiamato la figlia con lo stesso nome, Zelda. C’è chi è affascinato dal buddhismo e chi dai robot componibili giapponesi.
Le pareti dello studio sono ricoperte di poster, illustrazioni, calendari, stampe speciali; le librerie traboccano di testi sui tatuaggi, raccolte di packaging, volumi di copertine di dischi; e poi bottiglie su bottiglie di vini e liquori, campioni di etichette, vecchi caratteri mobili, lentini tipografici e un Millennium Falcon di Lego.
Qui dentro è normale sentire musica ad alto volume, chiacchierare dei progetti seduti sul divano o discutere di energie, destino e futuri possibili. È un posto di passaggio, dove si intrecciano le traiettorie di vita di creativi, tecnici, architetti, artisti, ingegneri, visionari.

Progetta packaging per vino e spirits da quando ha l’età per berli. Se lo inviti a pranzo criticherà senz’altro il carattere tipografico del menù. Sa praticamente tutto di stampa. Suona musica da quando non aveva ancora i peli sul petto. Conosce a memoria tutti i dialoghi di Pulp Fiction e ha letto ogni libro di Stephen King.

Come il buon vino, invecchiando sembra migliorare. È un esploratore instancabile del nuovo, sempre alla ricerca di soluzioni. Avrebbe potuto chiedere a ChatGpt di scrivere questo testo, ma preferisce i rapporti personali, perché come un calice condiviso, la vera essenza sta nell'incontro e nella connessione umana.

Comunicatrice seriale. Esperta nell’arte di entusiasmarsi per le novità (anche se il suo entusiasmo ha impedito finora di organizzare quel viaggio con le amiche). Attenzione: la sua parlantina vi ammalierà, quindi pensateci due volte prima di contattarla.

Nel suo mondo i colori sono più saturi e si racconta attraverso una citazione che racchiude per certo il suo pensiero: more is more, less is a bore. Qualcuno una volta ha definito un suo progetto “Pop trash” e lei ne ha ricavato il suo stile di vita: riesce a coltivare fiori in ogni crepa, ma appena vede un logo disegnato da un cugino perde la testa e si dispera. Se le chiedi di aiutarti con i dei contenuti social preparati a una bomba perchè esploderà di idee tra contenuti e trend del momento.