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250
Il lusso nella semplicità
Il concept di 250 nasce da una opportunità tecnica e da una sfida. L’opportunità è stato il nuovo supporto plastico sostenibile Vanish di UPM Raflatac, che grazie allo spessore ridotto diventa sostanzialmente invisibile una volta applicato sulla lattina: in questo modo, si può mimare una stampa diretta sull’alluminio abbattendo però costi e criticità tecniche.
La sfida per noi è stata trasformare una lattina, supporto solo apparentemente “povero”, in un prodotto di lusso e prestigio. L’intero percorso — a partire dal contenuto, che è un Sauvignon Blanc di altissima qualità messo in lattina da Magea Beverages — ha avuto come punto di arrivo questo obiettivo. Abbiamo immediatamente scelto di accoppiare al materiale plastico una carta autoadesiva, sempre di UPM Raflatac, per creare un forte contrasto tattile sulla materia; e di fare in modo che le nobilitazioni superassero i confini della carta e della plastica, attraversando quindi i due diversi materiali in uno scambio continuo di riflessi.
È stato interessante, in questo senso, giocare sulla dualità tra lusso e semplicità: alcuni elementi si rifanno chiaramente al design classico delle etichette di vino in bottiglia (le foglie, i decori, i caratteri); altri, invece — a partire dal nome stesso, “250” come la capacità in millilitri della lattina — osano in direzioni non convenzionali. Il risultato è un vero e proprio corto circuito percettivo tra classico e non-classico, tra nuovo e già-visto, tra tradizione e rottura della stessa.
In collaborazione con UPM Raflatac, Grafical, Luxoro, Magea Beverages
La sfida per noi è stata trasformare una lattina, supporto solo apparentemente “povero”, in un prodotto di lusso e prestigio. L’intero percorso — a partire dal contenuto, che è un Sauvignon Blanc di altissima qualità messo in lattina da Magea Beverages — ha avuto come punto di arrivo questo obiettivo. Abbiamo immediatamente scelto di accoppiare al materiale plastico una carta autoadesiva, sempre di UPM Raflatac, per creare un forte contrasto tattile sulla materia; e di fare in modo che le nobilitazioni superassero i confini della carta e della plastica, attraversando quindi i due diversi materiali in uno scambio continuo di riflessi.
È stato interessante, in questo senso, giocare sulla dualità tra lusso e semplicità: alcuni elementi si rifanno chiaramente al design classico delle etichette di vino in bottiglia (le foglie, i decori, i caratteri); altri, invece — a partire dal nome stesso, “250” come la capacità in millilitri della lattina — osano in direzioni non convenzionali. Il risultato è un vero e proprio corto circuito percettivo tra classico e non-classico, tra nuovo e già-visto, tra tradizione e rottura della stessa.
In collaborazione con UPM Raflatac, Grafical, Luxoro, Magea Beverages